Uncategorized

Food and Agriculture Organization

I pesci del Mare Mediterraneo chiamati “Pesce Azzurro” sono di qualità eccellente perchè hanno accesso a una maggiore varietà di cibo, come crostacei, molluschi e altri pesci, che forniscono loro una maggiore quantità di nutrienti e un gusto più intenso.

(ANSAmed) – “Vogliamo avere la certezza che i pesci si riproducano prima di essere catturati, perché questo è fondamentale per la sostenibilità della pesca sul lungo periodo”.

Così Elisabetta Betulla Morello, funzionario FAO per le risorse ittiche presso la Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo (GFCM), sottolinea la lotta delle agenzie che fanno capo alla FAO e sono impegnate nel tutelare il Mediterraneo per pesca e benessere per i pesci.

Negli ultimi anni, si legge in una nota della FAO, tanti pescatori del Mediterraneo hanno iniziato a preoccuparsi per il futuro. Le popolazioni locali di pesci e crostacei sono state infatti duramente colpite dalla pesca eccessiva e dai cambiamenti climatici. Lo testimonia Romeo Mikicic, che pesca nel Mare Adriatico da 40 anni e ama il mare. La sua è l’ultima di una serie di generazioni di pescatori da sempre sull’isola di Cres, una delle oltre mille isole della Croazia: “La pesca – spiega Mikicic, che è a capo dell’associazione nazionale croata di riferimento per 200 pescherecci a strascico – è molto importante in Croazia. Negli anni 1990, fino ai primi anni del nuovo millennio, si poteva pescare bene, ma poi il pesce ha cominciato a scarseggiare sempre più. Siamo stati costretti a importare pesce per integrare le forniture nell’area, soprattutto nei mesi estivi, durante la stagione turistica”.

Da anni, la FAO raccomanda l’adozione di un nuovo approccio nella gestione delle preziose risorse marine del Mediterraneo, al fine di preservare gli stock ittici e altre risorse.

Attraverso la GFCM e una rete di progetti sul campo, come AdriaMed, la FAO ha guidato iniziative con posta in gioco alta visto che dal rapporto “Stato della pesca nel Mediterraneo e nel Mar Nero 2020” della GFCM, il 75% degli stock ittici ha risentito di uno sfruttamento eccessivo. Ma gestire la pesca è un compito complesso poiché molte specie acquatiche si spostano attraverso i confini internazionali. Il principale risultato della collaborazione tra Croazia e Italia, dopo 15 anni di studi e di consultazioni di carattere scientifico, è stata la firma di un accordo bilaterale per proteggere gli stock ittici e i loro habitat nell’Adriatico settentrionale. Al termine del processo, promosso dalla FAO e dai paesi partecipanti al progetto AdriaMed, i paesi membri della GFCM hanno istituito, nel 2017, una zona di pesca regolamentata (ZPR). Si tratta di una situazione vantaggiosa per l’ambiente Mediterraneo, ma anche per i pescatori, i quali, grazie al recupero della biodiversità, traggono profitto da un pescato sempre più abbondante e di pregio. (ANSAmed)

Testo © Copyright ANSA

Fotografie © Copyright Giacomo Palermo

Posted in Uncategorized | Commenti disabilitati su Food and Agriculture Organization

Immigrazione Mediterranea

Il Mediterraneo è sempre stato un mare che, anziché dividere i popoli, li ha avvicinati. È stato un ponte tra popoli di religioni, culture e lingue diverse, che ha sempre invitato – e a volte costretto – a interagire e a conoscersi, nel bene e nel male.

Il palcoscenico di millenni di storia che, in un’epoca in cui il Sud del Mondo è sempre più fluido, mutevole e esso stesso causa di cambiamenti, si apre a un futuro segnato da rapide e profonde trasformazioni.

Sin dall’antichità le migrazioni dei popoli mediterranei da una costa all’altra caratterizzano le decisioni geopolitiche dei diversi Stati che si affacciano sul “Mare Nostrum” con seri problemi per l’accoglienza e per le nuove generazioni di extracomunitari che dopo un lungo viaggio straziante approdano in Europa sperando in un futuro migliore e spesso naufragano durante il tragitto.

Le ONG, le Istituzioni nazionali e internazionali e anche Papa Francesco che a Lesbos nel 2021 ha chiesto di “Fermare questo naufragio di civiltà, il Mediterraneo non sia più un freddo cimitero senza lapidi” provano a non voltare le spalle alla realtà, che é plurale e chiede di essere tutti più solidali.

Per questo Papa Francesco chiede che finisca “il continuo rimbalzo di responsabilità, e ripete guardandoli, come già aveva fatto a Cipro, i vostri volti, i vostri occhi ci chiedono di non girarci dall’altra parte, di non rinnegare l’umanità che ci accomuna, di fare nostre le vostre storie e di non dimenticare i vostri drammi”.

Da un’analisi del prof. Maurizio Ambrosini sociologo italiano, noto per i suoi studi sulle migrazioni, la decennale problematica politica delle Migrazioni nel Mediterraneo è ancora una questione irrisolta e le ripetute crisi politiche derivanti dagli arrivi di persone in cerca di asilo, le condizioni drammatiche dei viaggi e le tragedie umanitarie che li colpiscono hanno contribuito a formare una rappresentazione delle migrazioni largamente condivisa e riecheggiata nella comunicazione pubblica e nel discorso politico.

Secondo un rapporto presentato da UNHCR e MMC, migliaia di rifugiati e migranti subiscono gravi violazioni dei diritti umani durante i viaggi verso la costa mediterranea dell’Africa per poi raggiungere l’Europa arrivando anche a Lampedusa e in Italia.

Il reportage fotografico etico sull’Immigrazione Mediterranea è stato sviluppato negli anni a Palermo, il capoluogo della Sicilia che spesso è la prima ad accogliere i flussi migratori. In molti casi i rifugiati vengo accolti da Fondazioni, Associazioni, Missioni e Istituzioni nazionali e internazionali del terzo settore.

Il principio della fotocronaca è quello di esprimersi con le immagini piuttosto che con le parole. La narrazione e la fotografia documentaristica evidenziano le caratteristiche etno-antropologiche e di accoglienza umanitaria di un luogo, in questo caso Palermo, con gli strumenti della ricerca diretta e con “immagini che, come tessere di un mosaico, cercano di offrire una composizione possibile armonica ed esaustiva” che è il palcoscenico di millenni di storia; il Sud dell’Europa, un ponte con l’Africa.

La vita quotidiana di Palermo è un continuo flusso multiculturale dove i diritti umani vengono garantiti attraverso strutture come la Missione di Speranza e Carità fondata dal frate laico Biagio Conte che da trenta anni si occupa di aiutare bisognosi, rifugiati politici di qualsiasi età e provenienza.

Nei quartieri popolari e storici della Città sono stati istituiti orfanotrofi e asili nido per bambini extracomunitari che crescono nella società occidentale e che possono portare nel tempo mutamenti culturali negli Stati che li accolgono come l’Italia e l’Europa.

Nella 90^ Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato del 2004 con il tema “Migrazioni in visione di Pace” Papa Giovanni Paolo II ha attirato l’attenzione dell’opinione pubblica sulla mobilità umana forzata a causa della guerra e della violenza, del terrorismo e dell’oppressione, della discriminazione e dell’ingiustizia, purtroppo sempre presenti nella cronaca quotidiana. Ci stiamo, purtroppo, abituando a vedere il peregrinare sconsolato degli sfollati, la fuga disperata dei rifugiati, l’approdo con ogni mezzo di migranti nei Paesi più ricchi in cerca di soluzioni per le loro tante esigenze personali e familiari. Ecco allora la domanda che gli suscita un quesito molto importante per il tema dell’immigrazione: come parlare di pace, quando si registrano costantemente situazioni di tensione in non poche regioni della Terra? E come il fenomeno delle migrazioni può contribuire a costruire fra gli uomini la pace?

Se si favorisce un’integrazione graduale fra tutti i migranti, pur nel rispetto della loro identità, salvaguardando al tempo stesso il patrimonio culturale delle popolazioni che li accolgono, si corre meno il rischio che gli immigrati si concentrino formando veri e propri “ghetti”, dove isolarsi dal contesto sociale, finendo a volte per alimentare addirittura il desiderio di conquistare gradualmente il territorio.

Quando le “diversità” si incontrano integrandosi, danno vita a una “convivialità delle differenze”. Si riscoprono i valori comuni ad ogni cultura, capaci di unire e non di dividere; valori che affondano le loro radici nell’identico humus umano. Ciò aiuta il dispiegarsi di un dialogo proficuo per costruire un cammino di tolleranza reciproca, realistica e rispettosa delle peculiarità di ciascuno. A queste condizioni, il fenomeno delle migrazioni contribuisce a coltivare il “sogno” di un avvenire di pace per l’intera umanità.

Posted in Uncategorized | Commenti disabilitati su Immigrazione Mediterranea

Parco Fluviale dell’Alcantara

Il territorio attraversato dal fiume Alcantara è di particolare importanza in virtù della sua morfologia creata proprio dallo scorrimento delle acque che lo hanno modellato ed inciso creando, nell’attraversamento di un’imponente serie di colate laviche, nei pressi della Cuba di Santa Domenica in località Giardinelli a 2 km da Castiglione di Sicilia, sono le Forre dell’Alcantara e in località Fondaco Motta (comune di Motta Camastra) delle suggestive e profonde gole a strapiombo, conosciute come le Gole dell’Alcantara. Insieme ad un succedersi di laghetti e di cascate, di acque freddissime, è possibile osservare le stupefacenti strutture laviche colonnari a base prismatica. Disposte a canne d’organo esse decorano per lunghi tratti le pareti di roccia basaltica. Grazie allo studio di tali strutture i geologi hanno potuto elaborare precisi studi sull’evoluzione del vulcano Etna e sulla successione nel tempo delle sue colate più imponenti.

Posted in Uncategorized | Commenti disabilitati su Parco Fluviale dell’Alcantara

Mandorlo in fiore

Ogni anno la città della suggestiva Valle dei Templi si riempie di colori, di musica, di danze e sapori tipici locali (ma anche multietnici) che coinvolgono non solo i siciliani che giungono da ogni parte dell’isola ma anche i turisti italiani e stranieri che hanno così la possibilità di assistere a un evento di straordinaria bellezza ovvero la Festa del Mandorlo in Fiore. Lo scopo della sagra è proprio quello di festeggiare l’anticipo della primavera con il rifiorire dei mandorli che simboleggia il ritorno alla vita dopo il lungo torpore provocato dall’inverno. Negli anni però l’evento ha acquisito nuovi significati culturali, in particolare legati alla diffusione di messaggi di pace verso tutte le popolazioni del mondo. Dal 1954 inizia a svolgersi in concomitanza il “Festival Internazionale del Folklore”, spettacolo a cui prendono parte numerosi gruppi folkloristici locali e del mondo con l’aggiunta del “Festival Internazionale dei Bambini del Mondo” e il “Corteo Storico d’Italia”.

Posted in Uncategorized | Commenti disabilitati su Mandorlo in fiore

Le fragoline siciliane

                                    

Nel mese di maggio, ogni anno, nelle campagne di Ribera e Sciacca avviene la raccolta delle “Fragoline di Sicilia” uniche per prelibatezza e gusto in tutta la terra siciliana. Negli ultimi venti anni sono avvenute profonde modifiche relative alle zone originarie di produzione: questa tipologia di fragolina è quasi scomparsa nel territorio di Noto, mentre a Ribera si è spostata nel vicino comprensorio del comune di Sciacca. Le origini della coltura della fragolina, nel territorio di Ribera, risalgono a quando alcuni soldati siciliani, di ritorno dalla Prima Guerra Mondiale, introdussero come curiosità botanica delle piantine di fragolina prelevate nei boschi del Friuli.

                                    
                                    
                                    
                                    
Posted in Uncategorized | Commenti disabilitati su Le fragoline siciliane

L’arte della ceramica in Sicilia

La storia della ceramica siciliana parte da lontano. Per parlare di questa straordinaria arte bisogna iniziare dal periodo Neolitico. Fu allora, infatti, che si passò da un’economia di caccia e raccolta a un’economia di agricoltura e allevamento. Dal vicino Oriente, la cultura della ceramica raggiunse l’Italia, nel VI millennio a.C., con una forte espansione nel Meridione e in Sicilia. Oggi gli artigiani continuano a tramandare la loro esperienza ai giovani. Il processo di produzione artigianale della ceramica siciliana è svolto a mano e la qualità finale delle opere dipende ovviamente dal maestro che le realizza.

Posted in Uncategorized | Commenti disabilitati su L’arte della ceramica in Sicilia

Fonderia delle secolari Campane Siciliane

La fonderia delle campane, aperta a Burgio nel XVI secolo, rappresenta l’emblema di un vero artigianato artistico. L’arte campanaria è sopravvissuta grazie ad un vecchio maestro, Mario Virgadamo, che, ereditando il mestiere dal padre, ha fatto di quest’arte secolare una vera e propria ragione di vita. L’antica tecnica di lavorazione delle campane tramandata nei secoli permette di raggiungere tramite una particolare progettazione, fusione e rifinitura, la purezza e la nota del suono che contraddistingue da secoli le campane di Burgio. Anche Papa Giovanni Paolo II in occasione della sua visita pastorale ad Agrigento, avvenuta nel 1993 ha apprezzato la qualità delle campane della fonderia Virgadamo. Durante l’anno vengono prodotte con questa tecnica più di 40 campane di varie dimensioni. Lunga la lista dei compratori italiani e stranieri.

Posted in Uncategorized | Commenti disabilitati su Fonderia delle secolari Campane Siciliane

Carnevale Siciliano

Le prime testimonianze del Carnevale in Sicilia risalgono al XVII secolo. La città di Sciacca, in provincia di Agrigento, tiene una delle manifestazioni più famose dell’intera regione Siciliana. Il Carnevale di Sciacca è paragonato ai più famosi eventi carnevaleschi del Nord-Italia.

Il Carnevale nella città di Sciacca inizia il giovedì grasso, quando l’amministrazione comunale consegna le chiavi della città alla maschera locale “Peppe Nnappa”. I giorni che seguono sono segnati dalla sfilata dei carri allegorici, da balli tipici siciliani e da canti tradizionali. Infine la sera del martedì grasso i festeggiamenti si concludono con il rogo del carro di Peppe Nnappa.

Posted in Uncategorized | Commenti disabilitati su Carnevale Siciliano

Scultore maschere di roccia siciliane

                                    

Giuseppe l’artista e scultore siciliano (precisamente di Sciacca – in provincia di Agrigento) noto alle cronache per le opere di pietra scolpite negli ultimi 50 anni basandosi sulle figure di personaggi storici siculi.

                                    
                                    
                                    
                                    
Posted in Uncategorized | Commenti disabilitati su Scultore maschere di roccia siciliane